Il tumore del colon-retto
Il tumore del colon retto
Il colon retto è la porzione finale dell’intestino e termina a livello dell’ano. Il tumore maligno del colon retto è il secondo tumore più frequente nelle donne e il terzo negli uomini; in Italia è la seconda causa di morte per tumore.
In genere, questo tumore si sviluppa da piccole formazioni benigne, chiamate polipi (o più precisamente “adenomi”), che tendono a formarsi nell’intestino con l’avanzare dell’età. Una piccola percentuale di questi adenomi può trasformarsi, col tempo, in un tumore vero e proprio.
Studi scientifici (Hewitson P, 2008; Zorzi M, 2015) hanno dimostrato che il test di screening, che consiste nella ricerca del sangue occulto fecale ogni due anni dopo i 50 anni d’età, consente di:
- individuare anche i tumori più piccoli, che si trovano ad uno stadio iniziale, e quindi di intervenire tempestivamente con terapie meno invasive e maggiori probabilità di guarire
- prevenire l’insorgenza del tumore trattando i polipi che potrebbero trasformarsi col tempo.
L’importanza dello screening dipende dal fatto che questo tumore può crescere anche per 10 o 15 anni senza dare sintomi, ma è più facilmente curabile e persino prevenibile se ci si sottopone a controlli regolari.
Domande frequenti
Le persone di età compresa fra i 50 e i 74 anni vengono invitate mediante una lettera a ritirare un kit in farmacia per effettuare il test.
Una volta seguite le istruzioni, il kit deve essere riconsegnato nella farmacia in cui è stato ritirato, di modo che possa essere analizzato in laboratorio in seguito.
Se il test non rileva nulla di sospetto, il risultato viene inviato per posta e, dopo due anni, si riceve un nuovo invito a ripetere l’esame. Se invece l’esito è dubbio, si è ricontattati telefonicamente per programmare esami di approfondimento e gli eventuali trattamenti previsti.
L’invito a partecipare allo screening è rivolto alle donne e agli uomini con un’età compresa fra 50 anni e 74 anni.
L’Agenzia di Tutela della Salute di Pavia invia l’invito alle donne e agli uomini residenti in provincia di Pavia.
Lo screening non è indicato nelle persone che hanno già avuto una diagnosi di tumore del colon retto.
Se si soffre di una malattia infiammatoria cronica intestinale (malattia di Crohn, retto-colite ulcerosa) il test proposto non è raccomandato e consigliamo di rivolgersi al curante per l’individuazione di un percorso di prevenzione più adatto.
Se si hanno disturbi in atto della regione dell’ano e del retto o dell’intestino che causano sanguinamenti (ad esempio ragadi, malattia emorroidaria o diverticoli) il test potrà essere eseguito alla risoluzione del fastidio.
I tumori del colon retto e i polipi (adenomi) possono non dare nessun segno della loro presenza anche per 10 o 15 anni e manifestarsi solamente con piccolissime perdite di sangue nelle feci che non possono essere notate ad occhio nudo.
Il test serve a individuare tracce di sangue nelle feci e si rivolge a persone che non hanno apparenti disturbi intestinali che causano sanguinamenti.
Per effettuare il test dovrà recarsi in una farmacia della provincia di Pavia con la lettera d’invito di ATS e ritirare il kit con tutte le istruzioni per effettuare il prelievo di un piccolo quantitativo di feci a casa sua. In seguito basterà riconsegnare il kit nella stessa farmacia dove è stato ritirato.
No, riceverà a domicilio una lettera d’invito con le istruzioni per eseguire il test.
La partecipazione non è obbligatoria, ma è consigliata. Nel caso avesse dei dubbi, può parlarne con il suo medico curante.
Lo screening è un servizio completamente gratuito.
No, basterà portare con sé la lettera d’invito e il tesserino sanitario.
No, non è necessario.
L’esito di norma sarà spedito per posta entro 3 settimane.
In caso di esito negativo, riceverà il referto per posta e, dopo due anni, le spediremo un nuovo invito a ripetere il test. Si rivolga sempre al proprio medico curante in caso di disturbi come dolori addominali, stitichezza o diarrea persistenti, sangue nelle feci.
Verrà contattato/a dal Centro Screening.
Questo non indica necessariamente la presenza di tumori o polipi intestinali: un sanguinamento nelle feci può dipendere anche da cause banali, come emorroidi, ragadi o diverticoli. A volte, però, il sanguinamento può essere il primo segnale della presenza di polipi, che possono essere asportati per impedirne la possibile trasformazione in tumore maligno. Più raramente, chi risulta positivo al test ha effettivamente un tumore: in genere, tuttavia, è in fase molto precoce e quindi più facilmente curabile. In tutti i casi di esito positivo del test è necessario un accertamento con colonscopia.
È un esame che serve a controllare le pareti interne del colon retto. Si esegue con il colonscopio, uno strumento flessibile con un diametro simile a quello di un mignolo e munito di una telecamera che, illuminando le pareti interne dell’intestino, permette di individuare eventuali alterazioni. Durante la colonscopia si possono asportare la maggior parte dei polipi eventualmente rilevati.
La colonscopia può essere fastidiosa, ma solitamente è ben tollerata; è comunque possibile usufruire di una lieve sedazione. Nel caso si consideri la sedazione, è importante farsi accompagnare da un’altra persona perché non sarà possibile mettersi alla guida di autoveicoli fino alla fine della giornata.
In genere tra 20 e 30 minuti. È poi necessario restare in osservazione per due ore.
E’ possibile scegliere tra diversi centri della provincia. Se vuole sottoporsi alla colonscopia in un altro centro di sua fiducia, diverso da quelli indicati, potrà farlo solo con l’impegnativa del suo medico curante, pagando il ticket se dovuto.
Ogni due anni.
Il successivo controllo viene prenotato direttamente dagli operatori del Centro Screening. L’interessato riceve una lettera al domicilio nella quale sono contenute tutte le indicazioni per l’esame. Se non ha ancora ricevuto l’invito nella tempistica prevista, può:
- scrivere una e-mail all’indirizzo screening@ats-pavia.it
- oppure telefonare al numero verde 800 034933 (attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 13:00).
L’esame di screening garantisce migliori risultati in termini di prevenzione se viene ripetuto regolarmente negli anni, fino al compimento del 74esimo anno d’età.
Sì, perché i tumori del colon retto spesso crescono senza dare alcun disturbo anche per molti anni. Uno dei segni più precoci di un tumore o di un polipo intestinale è la perdita di piccolissime quantità di sangue nelle feci, invisibile a occhio nudo, che possono essere rilevate grazie al test di screening.
In questo caso consulti il suo medico curante (Medico di Medicina Generale o specialista), che valuterà l’opportunità di effettuare il test con impegnativa.
Il programma di screening prevede che l’invito a partecipare sia inviato regolarmente ogni due anni alle donne e agli uomini di età compresa tra i 50 e i 74 anni. Se non ha comunque ricevuto l’invito, può inviare una richiesta di prenotazione:
- scrivendo una e-mail all’indirizzo screening@ats-pavia.it
- oppure telefonando al numero verde 800 034933 (attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 13:00).
Può contattare il Centro Screening:
- scrivendo una e-mail all’indirizzo screening@ats-pavia.it
- oppure telefonando al numero verde 800 034933 (attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 13:00).
Se lo desidera, può sottoporsi nuovamente al test.
Se si hanno disturbi della regione dell’ano e del retto o dell’intestino che causano sanguinamenti (ad esempio ragadi, malattia emorroidaria o diverticoli) in atto il test non è raccomandabile e consigliamo di eseguirlo al momento della risoluzione del fastidio. Le consigliamo comunque di contattare il suo medico curante.
No, non ci sono controindicazioni.
Per le finalità dello screening, è sufficiente fare l’esame su un solo campione.
Come tutti i test, anche il test per la ricerca del sangue occulto fecale presenta alcuni limiti. In particolare, è possibile che un polipo o un tumore non producano sanguinamenti nel giorno in cui si effettua il test e che quindi non si possa sospettare della loro presenza. È per tale ragione che è importante ripetere il test con regolarità ogni due anni e rivolgersi sempre al proprio medico curante in caso di disturbi come dolori addominali, stitichezza o diarrea persistenti, sangue nelle feci.